Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XV – 21 ottobre 2017.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Nuovo metodo valida la curcumina per la Malattia di Alzheimer e smentisce altri studi. Hathout e colleghi, impiegando vari strumenti bio/chemio informatici hanno dimostrato la validità della curcumina nel trattamento della malattia di Alzheimer via naso-cervello, dimostrandone la maggiore efficacia rispetto al bisdemetossi-derivato, BDMC. La presunta superiorità del BDMC, sostenuta in alcuni studi precedenti, aveva portato a suggerire l’impiego di 5 nuovi analoghi [Cfr. Hathout R. M., et al. Nat Prod Res. Epub ahead of print - Oct 12: 1-10, 2017].

 

Modelli animali del disturbo bipolare: nuove possibilità e un vecchio problema. In una dettagliata e documentata rassegna sui progressi compiuti nella realizzazione dei modelli murini del disturbo bipolare, Beyer & Freund illustrano e discutono il modo in cui sono stati realizzati e i vantaggi presentati da ciascuna simulazione sperimentale. Rimane, però, un grosso problema: nella maggior parte dei casi questi modelli artificiali riproducono solo uno dei due stati patologici, o la depressione o l’eccitazione, e mancano così organismi che presentino la ciclicità funzionale caratteristica della realtà clinica umana. Per questo motivo, Beyer & Freund sottolineano la necessità di realizzare l’alternanza dei due poli distimici nello stesso animale, magari con la possibilità di controllare mediante un interruttore farmacogenetico la conversione da uno stato all’altro. [Int J Bipolar Disord. 5 (1): 35. doi:10.1186/s40345-017-0104-6, 2017].

 

Difetti microstrutturali della sostanza bianca nella sindrome da delezione 22q11.2 associata a psicosi. Nella sindrome da delezione 22q11.2 (22q11 DS), studiata per il deficit di claudin-5 associato a schizofrenia in un lavoro da noi recensito questa settimana (v. Claudin-5 è un fattore modificante la schizofrenia in NOTE E NOTIZIE 21-10-17), sono state rilevate aberrazioni della sostanza bianca mediante DTI (diffusion tensor imaging). Roalf e colleghi hanno studiato accuratamente 39 pazienti affetti dalla sindrome e ne hanno confrontato i rilievi con quelli di altrettanti soggetti di controllo in buona salute e corrispondenti per sesso, etnia ed età. I ricercatori hanno riscontrato una microstruttura aberrante della sostanza bianca delle persone affette, e un’accurata analisi esplorativa ha rivelato piccoli difetti mielinici associati con la sintomatologia psicotica. La sistematicità di questo rapporto suggerisce un ruolo della patologia mielinica nelle psicosi, più importante di quanto si sia finora ritenuto. [Psychiatry Res. 268: 35-44, Oct. 30, 2017].

 

Nuovo sistema di magnetoencefalografia (MEG) fornisce nuove informazioni. Borna e colleghi descrivono un nuovo sistema di magnetoencefalografia (MEG) a 20 canali con magnetometri ottici (OPM, da optically pumped magnetometers) e un sistema laser per la conduzione degli OPM. La nuova apparecchiatura è completata da vari sistemi di controllo e acquisizione dati. I ricercatori l’hanno valutata conducendo due esperimenti MEG per il rilievo di campi magnetici ad evocazione uditiva e somatosensoriale in 3 volontari, ed hanno comparato i risultati con quelli ottenuti mediante un apparecchio SQUID a 306 canali. L’esito di questa prima verifica sperimentale ha evidenziato che il nuovo sistema misura le componenti tangenziali del campo magnetico invece delle radiali, fornendo informazioni nuove rispetto agli apparecchi SQUID attualmente in uso. [Cfr. Borna A., et al. Phys Med Biol. AOP, Oct. 16, 2017].

 

Sorprendentemente i lupi hanno battuto i cani in un compito di cooperazione con membri della propria specie. La mansuetudine e la tendenza collaborativa e cooperativa dei cani si è ipotizzato derivassero dall’evoluzione in corso di domesticazione umana: l’esperienza con l’uomo avrebbe avuto un ruolo decisivo nel modellare alcune qualità comportamentali che contraddistinguono la maggior parte delle razze canine. Si è anche accostata la differenza fra l’indole dei cani e dei lupi, alle differenze che si possono rilevare fra l’uomo e lo scimpanzé; con il primo più tollerante e cooperativo del secondo, considerato con molta approssimazione e un po’ di azzardo, una sorta di versione wild della nostra specie. In realtà, le cose sembra che stiano in modo decisamente diverso. Sarah Marshall-Pescini e colleghi dell’Università di Vienna hanno sottoposto cani e lupi, allevati in condizioni simili, ad un compito che richiedeva cooperazione per essere eseguito in maniera efficace. Con sorpresa dei ricercatori – probabilmente grazie a schemi neurogenetici atavici di comportamento per la caccia in branco – i lupi hanno cooperato con i propri “conspecifici” decisamente meglio dei cani. Inoltre, si è rilevato che la cooperazione fra lupi è di maggior successo fra partner dello stesso rango e con uno stretto legame sociale. [PNAS USA – AOP doi: 10.1073/pnas.1709027114, 2017].

 

Dibattito sulla terapia della narcolessia: l’acido γ-idrossibutirrico (GHB) rimane fra i farmaci indicati. Le difficoltà e i problemi sollevati dalla terapia del grave disturbo del sonno noto come narcolessia, sono stati affrontati in un dibattito fra membri della nostra società scientifica lo scorso martedì 17 ottobre.

La marcata sonnolenza diurna di questa sindrome deriva in parte da una perturbazione del sonno fisiologico notturno e, nonostante si tratti di un presidio terapeutico di non recente introduzione, l’acido  γ-idrossibutirrico (GHB) rimane una delle migliori soluzioni al problema di accrescere e consolidare il sonno durante la notte. Il GHB è un metabolita endogeno del GABA, il neurotrasmettitore inibitorio principale dell’encefalo, in grado di promuovere tanto il sonno NREM quanto quello REM. Gli effetti di GHB sono mediati da specifici recettori GHBR e da recettori GABAB. Nonostante alcuni progressi compiuti di recente, i meccanismi molecolari mediante i quali il GHB accresce la durata del sonno notturno e produce gli altri effetti comportamentali desiderabili sono scarsamente compresi. In ogni caso, l’efficacia di questa molecola è coerente con un ruolo di promozione del sonno da parte del GABA. Rimane, tuttavia, per il GHB, il problema di essere impiegato anche quale droga psicotropa di abuso ed essere, per questo, sotto speciale controllo della FDA.

 

Discussa la sperimentazione nell’uomo di ketamina più betaina contro la depressione. Ludovica R. Poggi ha promosso una discussione sull’opportunità di una sperimentazione clinica dell’associazione della betaina alla ketamina nel trattamento della depressione. Uno studio condotto su topi lo scorso anno aveva suscitato grande interesse al riguardo: Lin e colleghi hanno dimostrato che la betaina è in grado di sopprimere gli effetti psicosomimetici o dislettici della ketamina, che sono talvolta francamente allucinogeni nell’uomo (Lin J. C., et al. Psychopharmacology (Berl.) 233 (17): 3223-35, 2016). Tali effetti collaterali indesiderati costituiscono il principale motivo di restrizione all’impiego di questo farmaco da decenni usato in anestesiologia e recentemente incluso, a dosi opportune, fra gli antidepressivi. Gli esperimenti di Lin e colleghi dimostrano anche che la betaina esercita un sinergismo positivo con la ketamina nell’azione antidepressiva.

 

Notule

BM&L-21 ottobre 2017

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